La Mixed Reality di Microsoft HoloLens all’opera anche in torre di controllo

Nel corso di questi mesi abbiamo visto davvero tanti impieghi professionali della Mixed Reality di Microsoft HoloLens, specialmente nella progettazione di auto, edifici e sale operatorie. Oggi scopriamo il suo enorme potenziale anche nel controllo del traffico aereo, grazie a 360world, sviluppatore molto attivo nel campo AR/VR/MR a tutto tondo.

L’applicazione si chiama Clairity HoloTower, e permette ai controllori che indossano HoloLens di visualizzare informazioni cruciali di ogni aereo semplicemente inquadrandoli, tenere sempre sotto controllo la situazione meteo dei dintorni dell’aeroporto e perfino visualizzare una mappa precisa, con spostamenti di veicoli e aerei in tempo reale, dell’intero aeroporto, molto utile in caso di nebbia. Tutti i pannelli possono essere spostati a piacimento nello spazio virtuale.

Clairity HoloTower è anche in grado di visualizzare i feed delle videocamere, incluse quelle a 360 gradi. È possibile regolare zoom e angolazione nelle unità compatibili. A questo proposito, è stato realizzato un visore apposito con comandi simili a quelli di un binocolo; associato alla giusta videocamera PTZ, garantisce uno zoom ottico fino a 30x. Anche in questo dispositivo è possibile abilitare la visualizzazione di informazioni aggiuntive, come i callsign degli aerei quando vengono inquadrati.

 

fonte: http://windows.hdblog.it/2017/03/24/hololens-torre-controllo-clairity/

Gli HoloLens utilizzati per creare musei virtuali

Gli HoloLens utilizzati per creare musei virtuali | Augmented World | Scoop.it

Gli HoloLens, lo sappiamo, sono dispositivi molto versatili e sono stati utilizzati per realizzare statue e sculture virtuali e creare così un museo digitale.

L’Armory Show di New York e la Pace Gallery’s Studio Drift di Amsterdam hanno collaborato insieme per creare in Mixed Reality il museo del futuro. Non esistono vasi, non esistono teche ma semplicemente uno spazio vuoto verso cui puntare il proprio visore HoloLens.

Questa è l’idea alla base del progetto ribattezzato “Concrete Storm” che permette di visualizzare veri e proprio pezzi da museo ma in realtà virtuale/aumentata. Muovendosi attorno alla “statua” sarà possibile osservarla in tutta la sua bellezza ma ciò che hanno intenzione di fare queste due aziende è qualcosa di ancora più grande: portare il museo all’interno delle vostre case.

Basterà ovviamente possedere un visore che supporti la Mixed Reality, obiettivo che sta perseguendo Microsoft insieme a numerosi brand del panorama mondiale. Lorraine Bardeen, General Manager di Microsoft HoloLens, si è detta entusiasta di questa nuova collaborazione con i musei di New York che potrebbe presto portare alla nascita della prima galleria d’arte virtuale.

 

From www.tuttowindows.net

Microsoft rinomina Windows Holographic in Windows Mixed Reality

Microsoft ha annunciato nelle scorse ore al Game Developers Conference 2017 (GDC) di San Francisco che il supporto alla “mixed reality” arriverà su tutte le versioni di Xbox One, con i primi kit di sviluppo che verranno spediti entro la fine del mese. È invece passato un po’ in sordina il cambiamento del nome della piattaforma, che passa da Windows Holographic a Windows Mixed Reality. A riportarlo il sito MSPowerUser, che segnala una nota ufficiale diramata da Microsoft: “Microsoft ha cambiato il nome da Windows Holographic a Windows Mixed Reality per essere più coerente con la più ampia visione della compagnia per la piattaforma. Stiamo unificando l’ecosistema della mixed reality intorno ad una singola piattaforma che rende possibili le esperienze e l’interoperabilità fra visori differenti”.

L’unificazione dell’ecosistema per la mixed reality descritta da Microsoft punta a creare un’unica piattaforma più ampia che avvicina tutte le diverse tecnologie di realtà virtuale, aumentata e mista proposte dalla compagnia. Come si legge sul sito ufficiale dedicato agli sviluppatori: “La realtà mista mescola contenuti del mondo reale e del mondo virtuale in ambienti ibridi dove oggetti fisici e digitali coesistono e interagiscono fra di loro. Crea esperienze di mixed reality per una vasta gamma di dispositivi Windows 10, da quelle non connesse via cavo ed integrate come Hololens, ad esperienze su PC completamente immersive utilizzando i visori Windows Mixed Reality in arrivo”. L’ecosistema permetterà sostanzialmente a Microsoft di ottimizzare il proprio impegno nel settore e snellire i lavori di marketing per un’ampia gamma di dispositivi che spaziano da semplici visori VR economici a proposte di realtà aumentata più complesse, come Hololens per l’appunto. L’unificazione delle piattaforme potrebbe inoltre consentire scenari d’utilizzo ancora più misti e complessi, il tutto sfruttando un unico ambiente di sviluppo coeso fra le varie soluzioni.

Volvo: le auto passano ai raggi x con gli occhiali 3D Microsoft

La Casa svedese Volvo ha deciso di creare un team di sviluppo estremamente all’avanguardia, i tecnici prescelti saranno dotati di “superpoteri” grazie a una innovativa tecnologia 3D.

La progettazione e lo sviluppo di nuovi modelli, secondo le ipotesi del costruttore, può essere notevolmente velocizzata, fino a un terzo del tempo oggi necessario. Il cuore di questa tecnologia, la quale si basa sulla realtà aumentata, sono gli occhiali Hololens di Microsoft.

IMMEDIATEZZA GRAZIE ALLE HOLOLENS 

Per sfruttare al meglio le potenzialità degli occhiali Hololens la Casa svedese ha formato un team di 8 sviluppatori, dando loro incarico di mettere a punto i software necessari e dotare così i tecnici del superpotere della visione aumentata tridimensionale.

Uno dei principali vantaggi dell’augmented reality è spiegato da Loris Cwyl, team manager dell’area servizi digitali e connettività Volvo: “nel corso di un confronto tecnico attualmente sono necessari 10 minuti per spiegare un problema, poiché qualcuno potrebbe non comprendere al volo la descrizione verbale.

Con le Hololens è possibile mostrare subito il problema e la sua esatta ubicazione” (In futuro la realtà aumentata sarà a bordo di tutte le auto, scopri le previsioni degli esperti qui).

TEMPI RIDOTTI DI UN TERZO PER LO SVILUPPO DI NUOVE AUTO

Un esempio pratico è stato mostrato da Volvo a un gruppo di giornalisti, i quali hanno avuto modo di vedere “dal vivo” i tecnici lavorare virtualmente su una parte del sistema di scarico di una Volvo XC90.

Secondo gli sviluppatori la tecnologia Hololens applicata all’industria automobilistica sarà definitivamente messa a punto entro il 2020 e permetterà di ridurre i tempi di sviluppo di un nuovo modello da 30 a 20 mesi

Il costruttore ha dichiarato di non volere sostituire i modelli fisici delle sue migliaia di componenti con rappresentazioni in realtà aumentata, ma ne sfrutterà le potenzialità con un ristretto team di sviluppo e per progetti specifici.

 

 

fonte: http://www.sicurauto.it/news/volvo-testa-le-hololens-3d-un-video-mostra-i-supertecnici-al-lavoro.html

Parte grazie all’IoT e alla Virtual reality la concept car I-PACE Jaguar

Parte grazie all’IoT e alla Virtual reality la concept car I-PACE Jaguar | Augmented World | Scoop.it

Elettrica e intelligente ma nello stesso tempo supercar con lo spazio di un SUV. La sfida di Jaguar si chiama I-PACE è una concept car che la largo, larghissimo uso di tecnologie digitali e di IoT in particolare. Innanzitutto si tratta di un ingresso in grande stile nel mercato dei veicoli elettrici da parte del marchio britannico che per la presentazione ufficiale non ha esitato a far leva su una soluzione di realtà virtuale.

La I-PACE Concept apre una nuova fase per Jaguar che con questa concept intende prepararsi alla produzione di serie, con un percorso che prevede l’arrivo sul mercato per i clienti nel 2018 che però possono già prenderne visione grazie alla virtual reality e possono naturalmente prenotarla. La sfida della società inglese parte dal presupposto di interpretare la vettura elettrica con la massima attenzione alle prestazioni e al comfort nella prospettiva della Smart Mobility del futuro. Il veicolo è in grado di sviluppare una accelerazione da 0 a 100 in circa 4 secondi grazie a due motori elettrici che generano 700 Nm di coppia e 400 CV di potenza.

I motori elettrici e il pacco batteria agli ioni di litio da 90 kWh nascono dalla progettazione di Jaguar Land Rover per offrire le migliori prestazioni e la più elevata autonomia possibile, nella maggior parte dei tragitti quotidiani.  Ovunque vi troviate nel mondo, potete semplicemente collegare la vostra auto ad una comune presa elettrica durante la notte e disporre di un’autonomia giornaliera sufficiente per un tragitto medio di circa 50 km.

Lo sviluppo e la promozione del prodotto passa attraverso una soluzione di virtual reality che permette ai potenziali clienti, agli amanti del marchio così come ai curiosi delle supercar e dell’high tech di prendere visione con la massima aderenza alla realtà del nuovo veicolo anche se al momento è appunto una concpt car disponibile in una unica versione. Grazie alla partnership con  HTC VIVE e con Dell Precision è stato realizzato il primo reveal live al mondo basato sulla Virtual Reality per un viaggio nell’universo virtuale alla scoperta della nuovissima Jaguar I-PACE Concept.

Il reveal live ha permesso di condividere con un pubblico  disperso in tutto il mondo il veicolo presentato ufficialmente a Los Angeles con un coinvolgimento totale su tutti i dettagli e i particolari della vettura. Grazie alle cuffie HTC Vive Business Edition e alle workstation Dell Precision, i partecipanti hanno potuto calarsi all’interno della concept car e interagire dal vivo con gli altri partecipanti. Gli ospiti, “seduti” sui sedili virtuali della concept car, hanno goduto di una visione a 360° di Venice Beach e della I-PACE Concept che prendeva vita intorno a loro correva loro incontro attraverso un deserto virtuale.

Per Oculus serviranno finalmente PC meno potenti

 

La realtà virtuale di Oculus si è appena fatta meno costosa. La società controllata da Facebook ha infatti annunciato l’introduzione sul suo visore Oculus Rift di una nuova tecnologia chiamata Asynchronous Spacewarp, pensata per rendere più facile alle schede grafiche dei PC il difficile compito di inviare al gadget il flusso di immagini necessario per l’immersione nella realtà virtuale.

Il risultato è che anche schede grafiche meno potenti e costose di quelle fino a ieri richieste dal visore potranno essere utilizzate per tuffarsi nei mondi virtuali di Oculus e dei suoi partner.

 

 

 

fonte: http://www.wired.it/gadget/computer/2016/11/16/oculus-pc-meno-potenti/

Apple granted patent for head-mounted virtual reality display

The Stack reports that Apple has been granted a patent for a head-mounted virtual reality display which is designed to temporarily integrate a device such as the iPhone to act as the screen and processing power for the headset.

They also suggest using an extra clicker device as a scroll wheel and for other control functions. The patent which was filed in January 2015 and granted on the 1st November 2016 appears to simply display the state of the art as we know it at present, but is crucially a continuation of a September 2008 patent, meaning it likely precedes a number of similar devices such as Samsung Gear VR and Google Cardboard.

The patent, if enforceable, may represent a massive land grab by litigation-happy Apple, but may be good news for Microsoft for a number of reasons. One is that Microsoft’s approach is very different, and does not rely on phones due to its obvious weakness in this area. The other is that Microsoft and Apple have a long-standing cross-licensing agreement which actually precedes this patent, meaning Redmond is likely immune from any fall-out, unlike Google for example.

 

 

 

fonte: https://mspoweruser.com/bloomberg-confirms-apple-developing-augmented-reality-headset/

Shakespeare’s Tempest gets mixed reality makeover

Shakespeare’s Tempest has been given a mixed reality makeover by the Royal Shakespeare Company. The makers say it is the first play to feature a virtual character controlled in real-time by an actor.

User Experience Design Meets the Connected World

How state–of–the–art technology is changing the way businesses function and deliver:

The buzz surrounding the Internet of Things (IoT) seems to be getting louder—the ‘next big thing’ is knocking at the door. Increased applications of sensors, machine-to-machine (M2M) communications, and advanced cloud computing to interpret and transmit data are architecting a smarter and hyper–connected world.

IoT, with its mobile, virtual, and instantaneous connections is truly innovation at its finest—poised to help companies leap into the connected age, with far–reaching impact. Understandably then, industries across the world are gearing up to gain faster insights and deliver innovative products and services.

However, before jumping on to the IoT bandwagon, companies must accurately evaluate their customers’ latent needs. Innovation and utility should work in perfect unison, in order to drive genuine value and improved customer experiences.

Calibrating the toolbox – Balancing innovation with intrinsic value:

IoT does not exist in isolation—the value of IoT matures alongside data and insights it generates. It exists in combination with a complex ecosystem of devices that can interoperate seamlessly to deliver unique insights into their usage and condition. Similarly, voluminous data is of little actual utility, unless it displays hidden patterns analyzing customer behavior and help predict adverse situations.

Therefore, the true adoption of IoT would involve the ability to generate, ingest, and analyze billions of disparate data streams, and glean insights from a connected environment. These insights could open doors for reshaping existing processes—consider for example, the product development process—making them more agile and optimizing the roles of people involved to improve productivity and deliver greater value.

This will also help accelerate the ‘design–test–learn–iterate’ process, ensuring that market feedback is incorporated in the makers’ product roadmaps in a timely fashion. Currently, the process of gathering market feedback is disparate, cumbersome, and time consuming—and organizations are left unable to meet strict time-to-market demands, especially that of consumer markets.

A unique example of IoT–driven, interactive user interface design is Samsung’s Family Hub refrigerator. This smart appliance enables online ordering, controlling other home appliances, displaying messages, and sending emails. A user can check the contents of the refrigerator remotely, stream music, and even compare and manage recipes online. However, is there really a demand to have tweets displayed on our fridge door?

The largely lukewarm response to recent industry innovations have sounded a clarion call on the need to evaluate, assess and streamline the way forward.

Similarly, consider the constantly expanding domain of wearables. As technology continues to become more intimate, wearables have also broadened customers’ expectations for tailored services. Gartner predicts that while wearables are currently an immature market, by 2020, they would exceed 500 million shipments. However, as CCS Insights’ user survey reveals, despite high customer awareness, a significant proportion of wearable device owners have stopped using them as the device did not provide enough functionalities.

While designing wearables, it’s imperative for companies to consider a wide gamut of challenges/factors related to user engagement and durability (including fairly long battery lives, where applicable). For example, Jawbone’s first production run of UP bracelets were all recalled due to an improperly sized power capacitor. The brand image was salvaged to a certain extent, only because the company instituted a ‘no questions asked guarantee’, and offered a full refund.

The writing on the wall is clear—innovation merely for its own sake cannot inspire or attract customer retention; the product must hold its own unique and effective brand promise, and offer high utility.

Engineering Synergy – Crafting an IoT framework that’s smart and simple:

Product design and user experience are key decision influencers in the digital age. Challenges such as cross–platform design and inter–connectivity between devices have emerged as the primary areas of concern.

It is also important for functionality to be distributed across devices. However, only some of the devices may have screens; others may emit only sound or light signals. In some cases, device interactions are channelized via mobile apps.

Industries must therefore, move towards a sharply–tuned blueprint: a lucid and connected experience that ensures functionality and consistency across different user interfaces, as well as seamless cross–device interactions.

Remember, the device, user, and service experiences are inextricably linked in an IoT product—and without doubt, a user will be quick to discard a connected item, if it does not deliver a satisfactory experience.

Companies should strive to harness this comprehensive amalgamation—technology innovations coupled with solid design strategies—armed with a build-test-learn process. This would eventually aid the creation of an expanding and robust ecosystem.

What then lies at the foundation of this transformation? What is the essential blueprint governing the implementation of agile and concentrated IoT applications? The answer foretells the road ahead for enlightened organizations; it is important that businesses continue to gather product-usage data, captured via multiple devices, continuously to generate insights and incorporate them in the product features. This would shrink the possibility of dissonance between designer, developer, and the final user—creating a finely-balanced value chain of consistent and top-of-the-line quality, and unmatched user experience.

 

From www.cso.com.au

TIM COOK: “LA REALTÀ AUMENTATA DIVENTERÀ FONDAMENTALE PER LA SOCIETÀ”

Tim Cook: 'la realtà aumentata diventerà fondamentale per la società'
L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, nel corso del weekend ha preso parte ad un evento con la comunità tecnologica in Utah, ed ha fornito non poche indicazioni sui progetti futuri della società da lui diretta, in particolare su tutto ciò che riguarda la realtà virtuale ed aumentata.Secondo Cook, proprio la realtà aumentata, o mista, decollerà e diventerà una parte fondamentale della società del futuro. Il CEO però sembra aver mostrato meno entusiasmo nei confronti di quella virtuale, che “sarà ancora importante, ma non quanto quella mista che diventerà diffusa come tre pasti al giorno”.
L’amministratore delegato però non ha condiviso alcuna notizia specifica sulla visione che ha Apple di queste nuove tecnologia, ma ha comunque dato delle indicazioni del modo attraverso cui la tecnologia dovrà presentarsi. In primo luogo, dovrà essere integrata bene nei sistemi operativi, in quanto il supporto è cruciale. Dopo di che si dovrà lavorare sulla diffusione, dal momento che secondo lo stesso avrà lo stesso impatto dei primi smartphone, ed in futuro non potremo più vivere senza.
Non è la prima volta che Cook parla della realtà virtuale ed aumentata, già in passato aveva discusso dei piani della Mela a riguardo, ma anche allora non aveva fornito nessuna indicazione sui dispositivi. L’intervista integrale è disponibile in calce alla notizia.

FONTE: Neowin